Conte auspica finanziamenti UE a sostegno dell’Italia contro immigrazione clandestina
Finanziamenti UE contro immigrazione clandestina: Conte prova a cambiare le carte in tavola
Si presenta con le idee chiare il Primo Ministro italiano al vertice UE di Bruxelles, chiedendo un superamento dell’accordo di Dublino, arrivando a ritenere opportuno che vengano imposte delle sanzioni a chi non ospita i rifugiati. Strategia attua a puntare alla ricezione di finanziamenti all’Italia che da sempre dà il suo contributo facendo sbarcare sulle nostre coste migliaia di persone poco fortunate in fuga dai loro paesi per i più svariati motivi.
Il vertice prende tempo con Macron che cerca di ridimensionare la situazione, volendo diminuire l’afflusso di arrivi dai Paesi di origine di questa gente, e con Angela Merkel che studia un modo per rivedere gli accordi e riportare un equilibrio all’interno dell’Unione Europea.
Le motivazioni di Conte presentate all’UE che viene invitata a collaborare
- Regolazione e gestione dei flussi migratori
- Nuova gestione strutturale
Sono queste, in sintesi, le richieste principali che il premier italiano ha avanzato con la sua proposta. Richiede che vengano riformulate le direttive per la gestione dei flussi, ma chiedendo di operare con un nuovo approccio strutturale piuttosto che di emergenza della questione immigrazione, in modo tale da sapere con certezza come operare e come comportarsi in determinate situazioni senza ricadere negli errori commessi finora che hanno influenzato parecchio l’economia e la politica italiana in modo prettamente negativo.
Gli obiettivi di Conte da raggiungere con gli auspicati finanziamenti dell’UE
- Richiedere un aiuto più presente da parte dei Paesi esterni all’UE per diminuire l’afflusso di migranti sulle nostre coste, in modo tale da dover gestire meno persone, con una più equa distribuzione delle persone che transitano dalle loro coste.
- Creare nuovi centri di protezione internazionale nei Paesi dove arrivano a transitare gli immigrati, in modo tale da poter valutare con i giusti criteri la loro situazione e decidere al meglio come gestirli e come trattarli, senza che la maggior parte di loro finisca allo sbaraglio e senza una destinazione o un percorso da seguire. Molto importanti i finanziamenti in tal senso in quanto andrebbero a rifinanziare il Trust Fund UE-Africa.
- Rivalutare e lasciarsi alle spalle il trattato di Dublino. Per quanto possa essere complessa come situazione, ormai è inutile proseguire con questo accordo in quanto solo il 7% sono rifugiati, i difatti non è possibile continuare a sostenere il Sistema Comune Europeo d’Asilo e il suo paradosso riguardante il fatto che solo chi raggiunge l’Europa, a prescindere dal prezzo pagato e dalle condizioni, vedrà riconosciuti i propri diritti.
- Il superamento del criterio riguardante il primo arrivo. Se arriva sulle coste italiane deve essere una faccenda che riguarda tutta l’Europa e non solo l’Italia.
- Più paesi di accoglienza oltre quelli già presenti. Si è largamente dimostrato che non bastano più solo Italia e Spagna ad accogliere queste persone, in quanto si vengono a creare diversi problemi legati al sovraffollamento e altri di ordine pubblico.
- Bisogna finanziare un sistema che combatta i traffici illeciti e i criminali che si approfittano degli immigrati illudendoli con false speranze, facendoli partire dai propri Paesi in condizioni disastrose.
Conte chiede, inoltre, di una grossa mano aldilà dell’aspetto puramente economico
I sopra citati sono i principali obiettivi che sono andati a comporre la proposta italiana per avere finanziamenti da parte dell’UE, ma oltre questo il messaggio del Primo Ministro Italiano è sembrato abbastanza chiaro: solo se ci diamo una mano possiamo uscire da queste situazione.
Difatti, la richiesta di aiuto sembra essere stata abbastanza chiara, in quanto dopo gli ultimi episodi la situazione è diventata davvero insostenibile in alcuni frangenti, e se non vengono riorganizzate e ristrutturate le operazioni riguardanti gli sbarchi e la gestione dell’immigrazione, gli equilibri europei finora tenuti saldi, potrebbero venir meno, e andrebbero ad essere destabilizzati anche quelli inerenti i vari Paesi che ne fanno parte. Tra tutti l’Italia, sembrerebbe dichiarare Conte che ha fatto sentire la sua voce all’UE che questa volta non ha potuto fare a meno di stare ad ascoltare.