Prestiti europei agevolati

Prestiti europei agevolati. Da molti anni l’Unione Europea garantisce ai cittadini degli stati membri finanziamenti per sostenere l’apertura e lo sviluppo di iniziative imprenditoriali che contribuiscono a generare occupazione e benessere nelle aree interessate.

La Comunità Europea esercita quest’azione di sostegno all’economia secondo due modalità: quella diretta, elargendo cioè direttamente i prestiti grazie alla capienza dei fondi europei cui attinge; o quella indiretta, trasferendo gli stanziamenti alle Istituzioni locali degli stati membri (Stato, Regione, Provincie, Comuni).

Nel caso in cui l’erogazione avvenga in modo indiretto, l’erogazione effettiva ai destinatari ultimi dei fondi (ovvero le imprese) avviene tramite gli enti locali; i quali governano capillarmente le aree selezionate in quanto destinatarie dei prestiti.

Sia per i fondi a gestione diretta sia per quelli a gestione indiretta, la concessione è regolata da norme riportate rispettivamente sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea e sulla Gazzetta ufficiale nazionale o regionale. Tali fonti riportano anche le modalità per inoltrare le apposite domande per beneficiare dei fondi.

I fondi a gestione diretta interessano perlopiù le attività economiche che, in termini giuridici, sono costituite in forma di società. Generalmente sono possibili finanziamenti che coprono tra il 60% e l’80% dell’investimento pianificato, che deve rientrare in una delle categorie economiche previste dal bando cui si concorre.

La gestione indiretta è, in generale, finalizzata a offrire prestiti agevolati europei che sono destinati alla creazione di nuove attività imprenditoriali o aziende.

Tra i fondi europei esiste il Fondo Sociale Europeo, le cui agevolazioni sono tese all’innalzamento del benessere sociale e alla riduzione della disoccupazione. Perché questi fondi siano erogati è necessario un impegno finanziario da parte della regione che li amministra. Ovvero la regione europea concede una quota dell’investimento (generalmente compresa tra il 50% e l’85%) se e solo se la Regione si impegna a finanziare la porzione rimanente.

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