Fondi europei destinati all’Agenda Digitale, tra dubbi e incertezze
Sono già stati stanziati i Fondi Europei destinati alla banda larga in Italia, anche se già sorgono dei dubbi circa l’organizzazione del piano di investimento, soldi che comunque non sembrano sufficienti a diffondere la digitalizzazione in Italia.
Per quanto complessa la questione potrebbe essere risolta facilmente, tutti i progetti europei vengono controllati attraverso una selezione di bandi, progetti che vengono controllati scrupolosamente da Bruxelles, che mettono a punto dei business plan, affinchè si possano raggiungere i risultati sperati.
Nell’Accordo di partenariato ovvero i progetti su cui si concentrerà l’impiego dei fondi europei dal 2014 al 2022 è compreso lo spazio dedicato all’Agenda digitale, ovvero un programma di diffusione della banda larga e ultralarga, ma anche sui processi di digitalizzazione della pubblica amministrazione, intervenendo soprattutto sul divario esistente nel territorio.
Ma secondo Sabina De Luca, al vertice del Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica, i fondi europei destinati che ammonterebbero a 630 milioni di euro destinati solamente alla diffusione della banda larga, sembra siano stati assegnati senza una strategia omogena da percorrere risultando insufficienti a coprire questa vasta gamma di obiettivi.
Oltre a queste previsione bisogna aggiungere che i fondi europei destinati a finanziare la parte digitale del piano “destinazione italia, potrebbero essere utilizzati per salvare il credito di imposta per la ricerca, per gli incentivi alle piccole e medie imprese digitali e per il bonus per l’acquisto di libri, purchè l’Europa accetti di utilizzare i fondi per tutte le regioni interessate, e non come l’Italia aveva proposto, di utilizzarli solamente per regioni meno avvantaggiate.
Questi fondi europei risultano necessari per l’Italia in quanto si trova al ventesimo posto per diffusione della banda larga wireless e solo al ventiquattresimo per la rete fissa.