Norme finanziamenti Ue: le revisioni
Norme finanziamenti Ue: le revisioni. La Commissione Ue ha adottato delle nuove linee guida per stabilire le condizioni che gli Stati devono rispettare per aiutare e facilitare l’accesso al credito delle pmi e delle società di medio capitale. Alcune di queste linee guida, quelle innovative e le start up, indipendentemente dalla qualità del loro potenziale di business, hanno una particolare difficoltà ad ottenere capitali.
Gli aiuti di Stato possono non possono di certo sostituire i canali di finanziamento esistenti, ma possono intervenire a colmare questo gap nel capitale attraendo nuovi capitali, attraverso strumenti finanziari e misure fiscali specifiche.
Le pmi sono ancora fortemente dipendenti dai tradizionali prestiti bancari, che sono limitati dalle capacità di rifinanziamento delle banche, dall’adeguatezza del capitale e dalle loro abitudini di rischio.
La crisi ha contribuito ad amplificare il problema: un terzo delle piccole e medie imprese non è riuscito ad ottenere i finanziamenti che necessitava. Per questo la Commissione ha messo in piedi un nuovo quadro per gli aiuti di Stato che sia più flessibile, semplice e generoso, per aiutare in primis quelle aziende che vogliono innovare.
Le nuove norme finanziamenti ue, allargano il bacino di imprese che possono sfruttarle, che apre completamente le porte non solo pmi, ma anche alle piccole ‘midcap’ e a quelle innovative.
Le nuove norme aumentano inoltre, la soglia di aiuto compatibile con le norme europee (da 1,5 a 15 milioni all’anno per impresa), permettono l’inserimento di nuovi strumenti finanziari, prima non ammessi ( es: equity, quasi equity, garanzia e prestiti) per riflettere meglio le pratiche del mercato. Diminuisce, infine, la soglia minima di partecipazione di capitali privati: appena del 10% del capitale.
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