Finanziamenti europei: serve un progetto per investire 43 miliardi
L’Italia entro la fine dell’anno dovrà riuscire ad approvare i piani per l’utilizzo dei finanziamenti europei messi a disposizione per ogni investimento strutturale nel nostro Paese. Fondi resi disponibili dall’Unione Europea per un ammontare più che importante. Secondo l’ultimo Country report dedicato all’Italia, infatti, i fondi resi disponibili sarebbero più di 43 miliardi di euro fino al 2022, capitale che pesa 0,4 punti PIL l’anno equivalendo al 15% di investimenti pubblici durante il corso dell’anno.
Finanziamenti europei 2016: investimenti strutturali
Sicuramente l’Italia è chiamata a rispondere così come le varie amministrazioni pubbliche affinché riescano ad incaricarsi e promuovere progetti sui possibili investimenti dei fondi Europei destinati all’Italia.
Sarebbe fondamentale che l’Italia riuscisse a presentare validi programmi alla Commissione Europea per smentire il pettegolezzo sulla storica incapacità dell’Italia di spendere i fondi dell’ESIF. Visto che qualora non venissero utilizzati, i finanziamenti europei potrebbero essere sottratti all’Italia, ragioni che dovrebbero motivare l’appartenenza all’Unione.
La stessa Commissione europea ha indicato quanto i programmi operativi rappresentano una fonte importante che porta ad un miglioramento delle capacità amministrative di utilizzo.
Tutti i finanziamenti europei destinati all’Italia sono pensati per contribuire a sostenere i programmi in vari settori del paese, dal lavoro all’istruzione, ma anche dalla lotta alla povertà al miglioramento strutturale del territorio. Temi particolarmente scottanti nel nostro territorio e che dovrebbero far suscitare una maggiore sensibilità a politici ed amministratori.
Finanziamenti europei giovani: fondi per 567 milioni
L’Italia si appoggia anche su ulteriori benefici disposti dalla Commissione Europea, fondi pari ad un ammontare di 567 milioni destinati al lavoro giovanile, che si aggiungono ad ulteriori finanziamenti del fondo sociale europeo per supportare i giovani e soprattutto l’approccio col mondo del lavoro.
Oltre all’opportunità per l’Italia di poter contare anche su investimenti dedicati ai trasporti nel territorio che risultano prenotati nell’ambito del piano Connecting Europe Facility.
Sicuramente la nostra classe dirigente dovrà dimostrarsi all’altezza presentando validi programmi alla commissione Europea affinché i fondi destinati al miglioramento del nostro Paese possano contribuire ad attutire qualche pecca del nostro Paese.