Fondi europei: Italia sotto la media Ue per frodi e irregolarità
Fondi Europei: Come se la passa l’Italia in tema di frodi e irregolarità?
Era solo il primo Giugno quando dalla Commissione Europea di Bruxelles giungeva l’affermazione del Presidente Juncker:”Gli Italiani devono lavorare di più ed essere meno Corrotti”. Voci per altro, poi dichiarate frutto di un malinteso, o meglio, di un mal tradotto ad opera del giornalista tedesco di Deutche Welle.
Di certo non è da stupirsi, il Paese dei Poeti, Santi e Navigatori, si trova spesso al centro di cronache legate a frodi, irregolarità, imbrogli, ruberie e truffe.
Insomma la fama di disonesti e furbetti precede di gran lunga il Popolo del Bel Paese, tanto da indurre lo stesso a dover fare i conti con la diffidenza e la mal fiducia dell’Europa. Ma attenzione, a smentire il comportamento immorale degli Italiani, ci pensa l’Organismo Antifrode dell’Unione Europea, con un rapporto dello scorso 6 giugno, che vede l’Italia sotto la media dell’Unione Europea in tema di frodi e irregolarità sulla gestione di fondi UE. Pare infatti che gli Italiani non siano i più furbetti.
Indagini OLAF: l’Italia e la gestione dei Fondi Europei
Delle 325 indagini condotte in tutti gli stati membro U.E., dall’organo di vigilanza per la verifica della gestione dei Fondi Europei per l’Agricoltura e lo Sviluppo Regionale, relativi al periodo 2013-2017, ne è emerso che l’ltalia si colloca al secondo posto nella classifica degli stati più onesti, preceduta solo dal Lussemburgo.
Le 20 inchieste eseguite sul territorio italiano e corrispondenti allo 0.43% dei pagamenti effettuati dall’ U.E., hanno evidenziato la sussistenza di 4101 operazioni considerate frodi, il che equivale a dire che su 10 operazioni sospette solo 4 sono risultate regolari. A differenza di quanto si potrebbe pensare, il dato è comunque molto positivo, poiché segna un calo dell’1,63% delle irregolarità da parte dei beneficiari italiani, se riferite al triennio 2013-2016 per esempio.
Irregolarità gestione fondi U.E.: il resto dell’Europa
A cavarsela peggio dell’Italia, ci sono molti altri stati dell’Unione Europea con la Slovacchia in testa. Il rapporto dell’OLAF, ha stimato la media europea di irregolarità derivanti da una non lecita gestione di fondi, pari al 1,83%, calcolandola sulla base dei pagamenti complessivi erogati dall’Unione Europea.
L’Italia, medaglia d’argento, si contraddistingue per solo l’1,27% di imbrogli e frodi nella gestione e contabilità dei contributi ricevuti.
Percentuale irrisoria se si guarda in Spagna, dove su 11000 operazioni il 3,13% delle stesse sono risultate irregolari, o in Polonia, che 5759 beneficiari hanno prodotto un illecito dell’1,74%. Non se la cavano meglio neanche Irlanda e Olanda con percentuali di irregolarità rispettivamente del 2.41% e 1.74%. Per non parlare della Slovacchia in testa con una media dell’11,39%. In Lussemburgo solo due i casi di frode, ma vista la bassa richiesta di accesso ai fondi, i cugini d’oltralpe possono sedere sullo stesso scalino di Svezia e Norvegia, più virtuose e per antonomasia più oneste.
Gli imbrogli insomma, non avvengono solo in Italia e un dato è certo, il nostro Paese risulta sotto la media europea. In questo contesto Europeo, dati alla mano, ora si conta su una maggior credibilità dell’Europa nei confronti dell’Italia, fermi restando che le frodi restano, ma in percentuale minore rispetto a quelle in atto negli altri stati membro.