Fondi Ue per la ricerca e taglio alla banda larga
Fondi Ue per la ricerca nuove risorse ma tagli alla banda larga
Banda larga e agenda digitale subiranno un taglio delle risorse stanziate dai fondi Ue per il periodo 2014-2022, la quota risulta inferiore di circa 440 milioni di euro. È una delle conclusioni cui giunge l’ultima bozza degli impegni di spesa che fa parte dell’Accordo di Partenariato italiano, documento che definisce l’utilizzo delle risorse dell’Ue nel settennato in corso. Una riduzione confermata, in modo indiretto, dal sottosegretario alla presidenza del consiglio con deleghe su coesione territoriale e fondi Ue, Graziano Delrio. In base alla tabella finanziaria, l’entità complessiva dei fondi strutturali rivolti al digitale sarebbe passata dagli 1,789 miliardi di euro a 1,351. Si tratta di una cifra ritenuta da molti sottodimensionata per far fronte ai ritardi accumulati dal nostro Paese nei confronti dell’Agenda Digitale Europea.
L’intervento di Graziano Delrio
Recentemente, ai microfoni del Sole 24 Ore, Graziano Delrio ha sostenuto che “per le infrastrutture digitali per portare una banda da 30 mega a tutta la popolazione e una banda da 100 mega al 50% della popolazione vogliamo fare un’azione di sistema che metta insieme 1,3 miliardi di euro di fondi Ue più i fondi Fsc più i fondi privati che aderiranno”. È probabile che il sottosegretario facesse riferimento ai finanziamenti che fanno parte dell’Obiettivo 2, all’intero del quale figurano le reti broadband, voci per digitalizzazione della PA e l’alfabetizzazione e inclusione digitale. Dobbiamo comunque rilevare che i tagli previsti non sono definitivi, almeno per il momento. È ancora in corso una negoziazione tra Governo e Commissione Europea sui dettagli dell’Accordo di Partenariato, anche se la prospettiva di aumento delle risorse previste per i Fondi Ue per la ricerca, a fronte di una contrazione dei fondi per la banda larga, è veramente paradossale.