Contributi a Fondo Perduto 2017: i voucher per l’internazionalizzazione delle PMI
Dopo un periodo di stallo tornano nuovamente i voucher per l’internazionalizzazione delle PMI, piccole e medie imprese, destinati alle regioni Basilicata, Campania, Calabria, Puglia e Sicilia.
Sono previsti 20 milioni di euro provenienti dal piano di promozione straordinaria per il made in Italy, a cui si aggiungono 18 milioni di euro del Pon imprese e Competitività 2014-2022.
Voucher internazionalizzazione delle Pmi: che cos’è e come funziona?
Il Voucher per l’internazionalizzazione delle PMI è pensato per sostenere i processi di internazionalizzazione delle piccole e medie imprese, tramite la concessione di contributi a fondo perduto sotto forma di voucher.
Con tali voucher sarà possibile fruire i servizi di Temporary Export Manager (Tem), erogati da società fornitrici selezionate per svolgere:
- attività di analisi;
- ricerche di mercato;
- attività di individuazione e acquisizione di nuovi clienti, di assistenza legale, organizzativa, contrattuale e fiscale.
Il denaro messo a disposizione per rifinanziare i voucher dovrebbe essere disponibili e breve, per dare la possibilità alle imprese di sfruttare al massimo il percorso di internazionalizzazione nel 2022.
Le tipologie di voucher
Ci sono due le tipologie di voucher:
- i voucher early stage, di importo pari a 10 mila euro, a fronte di un contratto di servizi di importo almeno pari a 13 mila euro;
- i voucher advanced stage, di importo pari a 15 mila euro, a fronte di un contratto di servizi di importo almeno pari a 25 mila euro. I beneficiari potranno veder incrementare il contributo di altri 15 mila euro, a fronte della realizzazione di un progetto di internazionalizzazione, con ricadute immediate sui volumi di commercializzazione all’estero.
Voucher internazionalizzazione 2017: a chi è rivolto?
I soggetti che possono beneficiare del contributo a fondo perduto 2017 sono società di capitali di piccole e medie dimensioni, riunite anche attraverso un contratto di rete e operanti in tutti i settori di attività. Sono escluse le aziende di prodotti agricoli.
Al momento della presentazione le imprese:
- devono essere in stato di attività e iscritte al Registro imprese;
- non devono essere in stato di scioglimento, liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali;
- devono essere in regola col versamento dei contributi previdenziali;
- devono aver realizzato un fatturato non inferiore a 500mila euro in almeno uno degli ultimi tre esercizi approvati.