Prestiti a fondo perduto giovani imprenditori – Resto al Sud

Per incentivare la crescita economica del Mezzogiorno, è stato approvato il Decreto Legge n.91 da parte del Consiglio dei Ministri. La misura si chiama Resto al Sud, ed è entrata in vigore dal 21 giugno 2017.

Resto al Sud: finanziamenti a fondo perduto 2017

Il decreto è finalizzato in particolare, ad incentivare la nuova imprenditorialità nelle regioni come:

  • Abruzzo e Molise
  • Sicilia e Sardegna
  • Basilicata, Calabria, Campania e Puglia

Esso inoltre prevede l’istituzione di zone economiche speciali, ovvero le ZES.

Finanziamenti giovani imprenditori: a chi si rivolge la misura?

I giovani con un’età fra i 18 e 35 anni che desiderano aprire un’attività nelle regioni interessate, hanno l’opportunità di poter richiedere un finanziamento entro i 40.000 euro. Possono beneficiare della misura Resto al Sud, soltanto coloro che non hanno già goduto nell’ultimo triennio di altri incentivi per l’imprenditoria.

Qualora l’istanza sia presentata da più di un soggetto, e quindi da persone che sono già costituite in forma societaria o hanno intenzione di farlo:

  • l’importo massimo erogabile è di 40.000 euro relativo a ciascun socio;
  • il tetto massimo erogato a progetto, è di 200 mila euro.

Quindi oltre il numero di 5 soci, non vale più la regola dei 40 mila euro finanziabili per ogni testa.

Quali settori economici sono coinvolti?

L’agevolazione è gestita da Invitalia ed è destinata a neo imprenditori di attività inserite nei seguenti settori:

  • Agricoltura
  • Artigianato
  • Industria
  • Fornitura di servizi

Sono escluse le attività del commercio e quelle libero professionali.

Prestiti a fondo perduto giovani imprenditori

Il Decreto prevede un finanziamento a fondo perduto del 35%. La restante percentuale (65%) è rappresentata da un prestito agevolato a tasso zero. Le percentuali andranno calcolate sulla somma richiesta, che come già accennato, può arrivare solo ai 40.000 euro. La dotazione intende coprire l’investimento e il capitale circolante relative al progetto.

Non vengono considerate le spese sostenute per il  personale e la progettazione. Questo soprattuto per azzerare eventuali comportamenti opportunistici ed alimentare i mercati delle consulenze.

Cosa sono le ZES?

Come precedentemente accennato, il decreto legge Resto al Sud prevede la nascita delle ZES. Ma a cosa ci si riferisce nello specifico?

È previsto dalla misura, che le “zone economiche speciali” siano concentrate nelle aree portuali e quelle ad esse connesse economicamente. L’obbiettivo principale è di dare una spinta positiva alla competitività dei porti situati nelle regioni meridionali.

Ciò che conta è che le imprese avviate in queste zone abbiano dimensioni rilevanti per poter attrarre player internazionali strategici, nell’ambito del trasporto marittimo nelle aree del Mezzogiorno.

Agevolazioni ZES: cosa prevede Resto al Sud?

Gli investimenti in queste zone entro i 50 milioni di euro, possono beneficiare di agevolazioni appositamente dedicate  nella misura Resto al Sud. Le imprese avviate nelle ZES, potranno godere del credito d’imposta, e in particolare avranno a disposizione alcune facilitazioni:

  • procedure semplificate, possibili grazie a protocolli e convenzioni tra amministrazioni territoriali;
  • accesso ad infrastrutture già esistenti.

Le ZES potranno essere attivate soltanto su richiesta delle regioni interessate, che risulteranno ampiamente coinvolte nell’istituzione e gestione delle identità territoriali speciali in questione.

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