Voucher digitalizzazione PMI: manca la copertura finanziaria

Voucher digitalizzazione delle PMI

Le imprese attendono da oltre un anno l’emanazione del decreto ministeriale che dovrebbe stanziare 100 milioni di euro per l’attivazione dei voucher per la digitalizzazione delle PMI e il successivo decreto direttoriale per definire i termini di presentazione delle richieste.

Nel 2013, infatti, il decreto Destinazione Italia (decreto-legge n. 145 del 23/12/2013) ha definito l’adozione di interventi per la concessione di finanziamenti a fondo perduto, nella forma di voucher, con un importo non superiore a 10 mila euro. Tale misura tuttavia non è ancora stata attivata per mancanza di copertura finanziaria.

I finanziamenti sono concessi per l’acquisto di software, hardware e servizi che consentono il miglioramento dell’efficienza aziendale. È possibile accedere ai voucher anche per progetti inerenti allo sviluppo di soluzioni di e-commerce e connettività a banda larga e ultralarga. Hanno diritto agli incentivi anche le piccole e medie imprese che promuovono la formazione qualificata, nel campo ICT. Il decreto individuava la copertura finanziaria nei fondi strutturali europei del Programma Operativo Nazionale (PON) Imprese e Competitività 2014-2022.

Voucher per digitalizzazione imprese: a chi sono rivolti

La legge di conversione n. 9 del 2014 prevede che le risorse, stimate in un massimo di 100 milioni di euro, possano provenire, oltre che dai fondi europei, anche dal Fondo per lo sviluppo e la coesione e dal Fondo di rotazione. dopo oltre un anno dall’approvazione della legge, le risorse non sono ancora state individuate.

Al momento infatti le coperture ipotizzate non sono utilizzabili, poiché il PON Imprese e Competitività 2014-2022 non è ancora stato approvato. Per sbloccare le risorse del FSC e del Fondo di rotazione, invece, è necessaria una delibera del Comitato interministeriale per la programmazione economica (CIPE), che non ritiene ci siano coperture sufficienti.

I voucher digitalizzazione sono destinati alle piccole e medie imprese con sede legale nel territorio nazionale, iscritte al Registro delle imprese della Camera di commercio. Per ottenere gli incentivi è necessario che le PMI richiedenti non si trovino in uno stato di fallimento, o liquidazione, e che non abbiano ricevuto altri contributi pubblici per le stesse spese.

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