Fondi Europei per la lingua veneta: La UE da l’ok

Quella veneta è una lingua molto diffusa, non solo nella regione ma anche nel mondo: in Veneto 7 persone su 10 la parlano, nel mondo milioni di persone. Si tratta di una lingua caratterizzata da un patrimonio storico-culturale immenso e ricca di potenzialità anche per il futuro.

Interrogazioni alla Commissione Europea

La richiesta avanzata da un’eurodeputata vicentina, Mara Bizzotto, è stata quella di riconoscere al veneto lo status di lingua, allo scopo di consentire che venga studiata anche nelle scuole di ogni grado. L’obiettivo è dunque quello di tutelare e valorizzare la lingua veneta. L’europarlamentare e l’Academia de la Lengua Veneta, un ente che opera in Veneto, hanno presentato due interrogazione alla Commissione Europea così da portare all’attenzione del Parlamento UE il discorso concernente la lingua veneta.

Con la prima interrogazioni è stato chiesto di disporre delle tutele europee proprie per le lingue minoritarie che però vengono parlate in vari Paesi. E’ il caso anche della lingua veneta che viene parlata in Italia, Croazia e Slovenia. Rappresenta infatti la lingua madre di ben tre Stati dell’Unione Europea.

In seconda battuta è stato chiesto se la lingua veneta possa essere oggetto di insegnamento in tutte le scuole, anche in ambito universitario, e se possa essere utilizzata in ambito istituzionale pubblico: è in caso degli uffici di Comuni e Regioni.

Pronuncia della Commissione Europea

L’Unione Europea ha risposto in modo affermativo alla richiesta avanzata dall’europarlamentare Mara Bizzotto che aveva chiesto la messa a disposizione di fondi europei per lo studio e la promozione della lingua veneta. Non è vi è stato alcun tipo di ostacolo, né giuridico né istituzionale, alla richiesta di valorizzazione della lingua veneta.

Stanziamento di Fondi Europei per la lingua veneta

La Commissione europea ha sancito che sono disponibili fondi europei per consentire l’insegnamento di alcune lingue, tra cui rientra anche quella veneta, che non sono riconosciute in modo formale nelle nazioni in cui vengono parlate.

La Commissione ha infatti affermato che, analogamente a quanto accade per l’occitano, è possibile far partire dei progetti di insegnamento grazie a programmi europei che finanzieranno dei progetti per l’insegnamento della lingua veneta.

Quest’ultima potrà essere insegnata pertanto ad ogni livello, anche all’interno delle università, con l’unico limite riguardante il riconoscimento formale dello status di lingua che resta di competenza dello stato italiano.

Reazioni di fronte all’ok dell’UE

In seguito alla risposta, positive sono state le reazioni soprattutto da parte dei promotori dell’iniziativa. L’eurodeputata Bizzotto si è mostrata entusiasta di fronte al via libera dato dall’Unione Europea all’insegnamento della lingua veneta grazie ai fondi europei.

Si tratta della conferma che il Veneto è una lingua che fa parte del patrimonio culturale europeo, un lingua tuttora apprezzata, viva e parlata da milioni di persone in ogni dove.

Anche il Presidente dell’Academia, il dott. Alessandro Mocellin, si è detto entusiasta per il risultato raggiunto in quanto si è trattato di un ulteriore passo in avanti verso il recupero e la promozione della lingua veneta. Le lingue rappresentano dunque dei valori che l’Europa intende tutelare.

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