Credito d’imposta ricerca e sviluppo, Legge di Stabilità 2015
Credito d’imposta ricerca e sviluppo, le principali novità contenute nella Legge di Stabilità 2015
Novità sul fronte del credito d’imposta applicato alle imprese che compiono investimenti nel campo di Ricerca e Sviluppo. Abbiamo anzitutto assistito all’estensione delle imprese coinvolte, che non sono più solo piccole e medie imprese, è stato poi innalzato il tetto massimo, è più bassa la spesa minima per investimenti, cresce fino al 2022 il periodo di agevolazione. Non solo. C’è anche una rimodulazione dell’importo erogato e la soppressione delle agevolazioni per assunzioni altamente qualificate.
Sono tutte misure riportate nelle Legge di Stabilità 2015, che apporta delle modifiche al Bonus Ricerca relativo al decreto Destinazione Italia. Ma quali sono, nel dettaglio le caratteristiche del nuovo Bonus Ricerca?
Credito d’imposta ricerca e sviluppo 2014: incentivi per investimenti in Ricerca e Sviluppo
Com’è calcolato il nuovo incentivo sotto forma di credito d’imposta per investimenti inerenti alla Ricerca e Sviluppo?
- Platea: non più solo PMI con fatturato fino a 500 milioni di euro ma tutte le imprese, indipendentemente da forma giuridica, settore economico e regime contabile.
- Misura: non più il 50% dell’incremento annuale delle spese in R&S ma il 25% rispetto alla media degli investimenti 2012-2014. In merito ad alcune spese rimane il 50%. È raddoppiato il tetto massimo a 5 milioni l’anno per beneficiario.
- Durata: l’agevolazione passa da tre a cinque anni (2015-2022). Dal punto di vista pratico, diminuisce la somma erogata annualmente ma si allunga il periodo in cui viene riconosciuta.
- Requisiti: l’investimento minimo è di 30mila euro annui (dai precedenti 50mila).